La chirurgia plastica delle star Holliwoodiane ha avuto una “paziente zero”, si chiamava Fanny Brice. Era un’attrice estremamente talentuosa che l’America ha palesemente elogiato, rendendole omaggio tredici anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1951, con il film Funny Girl in cui è interpretata da Barbara Streisand.
Certo i primi tentativi di ricostruzione di parti del viso risalgono agli antichi romani, ma nel 1845, quando Fanny Brice decise di farsi ritoccare il naso, non esisteva nemmeno una vera specializzazione in chirurgia plastica, tutto era basato sull’esperienza clinica.
Ad eseguire l’intervento di rinoplastica fu Henry J. Schireson, un uomo senza laurea in medicina che, non si sa bene in che modo, si era specializzato nel ridurre i nasi delle ricche pazienti. L’operazione si svolse in una suite dell’hotel Ritz Carlton di Atlantic City, ma il risultato finale, pubblicizzato con clamore dal sedicente chirurgo e dalla stampa, si rivelò un flop. In seguito, infatti, si scoprì che le foto di Fanny Brice erano state abilmente ritoccate da Schireson per mostrare un miracolo che, nella realtà, non era avvenuto.
Oggi, a distanza di diversi decenni, un naso importante non è un ostacolo così insormontabile, gli interventi sono meno invasivi e puntano sempre di più al comfort del paziente. Inoltre, grazie alla tecnica del rinofiller, si può correggere le gobbette meno accentuate in modo semplice e veloce.
Ricordiamo, però, che Fanny Brice era una donna di spettacolo vissuta in un epoca, gli anni 20, in cui essere bella rappresentava quasi un ingiusto dovere, ma oggi la bellezza DEVE essere frutto di una libera scelta di autodeterminazione della donna e, quindi, soprattutto un piacere.
Dott.ssa Francesca de Angelis
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