Arte e chirurgia plastica sono accomunate da un medesimo criterio matematico, lo sapevi? Lo standard per definire la bellezza è stato individuato sin dall’antichità nel cosiddetto “rapporto aureo”. Si tratta di una proporzione geometrica che individua un rapporto specifico tra le parti e l’intero.
Il rapporto aureo, o Phi, è costituito dal numero 1,618, e potrà essere applicato a diverse parti del volto, messe in relazione tra di loro.
Allo scopo di semplificare il concetto, possiamo affermare che la proporzione aurea viene rispettata ogni volta che:
– gli occhi hanno la stessa larghezza e la loro larghezza equivale alla loro distanza;
– alla distanza degli occhi corrisponde la larghezza della base del naso;
– la distanza delle iridi equivale alla larghezza della bocca;
– la parte esterna del padiglione auricolare si trova alla stessa altezza delle sopracciglia;
– il lobo delle orecchie si colloca allo stesso livello dell’attaccatura inferiore del naso.
Queste proporzioni vengono utilizzate in medicina estetica allo scopo di effettuare interventi che diano la giusta armonia al volto, ma è fondamentale rispettare anche le caratteristiche del singolo paziente al fine di non rendere tutti uguali. Bellezza non è perfezione fine a se stessa, ma armonia, equilibrio, fascino e un pizzico di particolarità.

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