Un bel seno è ormai alla portata di tutte le donne! I tempi sono cambiati, le tecniche chirurgiche e anestetiche si sono evolute, dunque la ptosi mammaria (il cosiddetto “seno cadente”) non rappresenta più un problema! Si tratta di un intervento di chirurgia plastica che ti consente di risollevare il seno cadente eliminando il tessuto cutaneo in eccesso e riportando la tua mammella nella sua posizione originaria. Infatti, viene anche chiamato “lifting del seno” e consente di correggere gli inestetismi provocati da gravidanze, dimagrimento rapidi ed eccessivi o dal naturale invecchiamento, consentendo al seno di tornare ad essere più compatto e sollevato.
SEI LA CANDIDATA GIUSTA?
Se hai in programma di avere una gravidanza, no! La gravidanza e l’allattamento, infatti, potrebbero riportare il seno ad una “caduta” verso il basso e vanificare i risultati di questo intervento chirurgico. Inoltre, se sei giovanissima è preferibile che tu attenda il completo sviluppo del seno, e se sei in sovrappeso è indispensabile che tu perda peso prima dell’operazione! Tutte le altre sono le benvenute!
COS’è LA PTOSI MAMMARIA?
La ptosi mammaria è la condizione in cui il capezzolo si trova ad un’altezza inferiore del solco sottomammario. In una condizione di normalità, invece, il capezzolo si trova all’altezza del solco.
In base alla sua gravità, la ptosi si suddivide in:
- Lieve, quando il capezzolo presenta una distanza dal solco minore di 2 cm.
- Moderata, quando vi è una distanza di 3-4 cm.
- Severa, distanza superiore ai 4 cm.
Un particolare tipo di ptosi mammaria, è la ptosi ghiandolare presente soprattutto nelle pazienti più giovani: si verifica quando il capezzolo mantiene la sua posizione normale ma la ghiandola mammaria sporge al di sotto del solco sottomammario. Anche se l’aspetto rimanda ad una ptosi vera e propria, in questo caso l’intervento chirurgico non richiederà lo spostamento in alto del capezzolo.
HAI PAURA DELL'INTERVENTO?
Tranquilla, nei primi giorni è normale avere:
- dolore;
- fastidio;
- indolenzimento;
- gonfiore;
- ecchimosi;
- ridotta sensibilità cutanea alle mammelle.
Complicazioni che invece non sono normali, anche se molto rare, sono:
- infezioni;
- emorragie;
- allergie legate ad anestesia o materiali usati nell’intervento;
- ricomparsa di una nuova ptosi.
LA CHIRURGIA
Dopo aver effettuato l’anestesia praticherò alcune incisioni sulle tue mammelle (in genere anche a livello del capezzolo); asporterò porzioni di pelle e tessuto in modo da “elevarti” il capezzolo e l’intera mammella e farti ottenere il risultato desiderato.
La mastopessi può essere effettuata con tecniche diverse ognuna delle quali prevede una specifica incisione. Alla fine dell’intervento applicherò i punti di sutura e una benda elastica.
La mastopessi è un intervento molto personalizzato e quindi, come tale, può avere una durata variabile, da un minimo di un’ora e mezzo fino ad un massimo di 3 ore. Con buone probabilità sarai dimessa il giorno stesso anche se, in taluni casi, la degenza in clinica per una notte potrebbe esserti consigliata.
…E DOPO?
Per la prima settimana dopo la chirurgia userai delle fasce elastiche che ti permettono una compressione uniforme sul seno.
Entro 5-10 giorni, se lo desideri, potrai riprendere le attivitá quotidiane e lavorative piú leggere. Lo sport solo dopo 2 mesi.
I normali controlli post operatori sono a 1,2,4 settimane e 3-6 mesi, ma personalizzabili se necessario.
I RISULTATI
I risultati della mastopessi sono immediatamente visibili: con il tempo il gonfiore post chirurgico svanirà e le cicatrici si affievoliranno. Tuttavia ci vorrà qualche mese prima di poter vedere i risultati definitivi, perché solo con il tempo la forma e la posizione del seno si consolideranno.
Ovviamente il seno sarà comunque suscettibile di modifiche nel corso degli anni: subirà le pressioni del processo di invecchiamento e della gravità e anche i cambiamenti di peso potranno influire sul suo aspetto.
MASTOPESSI E CICATRICI
Le incisioni comportano necessariamente delle cicatrici che con il tempo si uniformeranno, diventando sempre più simili al colorito della pelle, ma che in ogni caso sono permanenti.
E’ importante che le incisioni non siano sottoposte ad eccessiva forza o movimento durante il processo di guarigione e che vengano seguite tutte le indicazioni del medico per prendersi cura delle cicatrici durante la convalescenza e anche nei mesi successivi.
Alcune linee di incisione sono nascoste nelle pieghe naturali del seno, tuttavia altre sono visibili sulla superficie del seno. Ovviamente ogni donna desidera cicatrici piccole e quasi invisibili, ma il risultato può essere insoddisfacente se il chirurgo non viene lasciato libero di decidere dove incidere.
MASTOPESSI CON PROTESI
Una mastopessi, come visto, può eliminare la cute in eccesso, può diminuire le dimensione di un’areola, può sollevare la posizione del complesso areola capezzolo e ridistribuire la ghiandola mammaria. Talvolta però il seno oltre che ptosico è svuotato e con meno volume rispetto al periodo precedente all’allattamento o ad una perdita di peso importante.
L’unico modo per ripristinare questo volume è l’inserimento di una protesi mammaria a contenuto siliconico.
La protesi viene inserita come in una semplice mastoplastica additiva ma nella mastopessi il suo inserimento è meno laborioso in quanto l’incisione è più ampia.
Il piano inserimento è solitamente quello di una mastoplastica additiva con tecnica dual plane che permette di espandere meglio il polo inferiore ed avere la protezione del muscolo grande pettorale nei quadranti centrale, superomediale e superolaterale.
La forma della protesi inserita può essere tonda o anatomica in base al desiderio della paziente per un risultato più o meno naturale.
Di maggiore importanza rispetto alla forma è la proiezione della protesi scelta. Come detto è fortemente consigliabile che la sutura venga effettuata senza tensione per evitare il rischio di una brutta cicatrice o di una deiscenza di ferita.
Per questo e per ottenere un risultato più naturale ed elegante si consiglia solitamente una protesi a proiezione bassa o moderata.
Questo scelta, insieme ad una sutura attenta e precisa, permette solitamente di non avere problemi di cicatrizzazione nel post operatorio di una mastopessi.
Talvolta dove la ptosi mammaria è molto importante e la qualità dei tessuti è scarsa può essere necessario eseguire l’intervento in due tempi: un primo tempo in cui verrà eseguita una mastopessi a T invertita e un secondo tempo (a 3/6 mesi dalla prima chirurgia) una mastoplastica additiva, solitamente dual plane e con incisione al solco inframammario.
CONTROINDICAZIONI
La mastopessi nella maggior parte dei casi presenta degli esiti positivi. E’ raro dunque l’insorgimento di alcune complicanze, ma certamente non impossibile
Non rispettando le regole comportamentali prescritte dal medico nel post- operatorio, è probabile che si verifichino delle infezioni: in questo caso si potrà porre rimedio grazie all’assunzione di antibiotici (bisognerà ovviamente ricevere il consenso del dottore!), i quali andranno ad eliminare questo problema nel giro di qualche giorno.
Un’altra eventuale controindicazione sta nella formazione di ematomi: in questo caso è bene agire per tempo e dunque consultare il medico per ulteriori controlli. Solitamente non si tratta di nulla di preoccupante, però è bene avere un occhio di riguardo.
Se invece il disagio della paziente è legato ad un’incorretta cicatrizzazione, è probabile che dopo diversi mesi dall’operazione si potrà riaprire la zona interessata per poterla ricucire in maniera corretta.
FAQ
È doloroso?
Il dolore che si prova dopo una mastopessi senza utilizzo di protesi è generalmente più leggero rispetto a quello di una mastoplatica additiva. .
Quando viene inserita una protesi al di sotto del muscolo la paziente può sentire, soprattutto nei primi giorni, un fastidio o leggero dolore che può essere controllato con comuni analgesici.